Spesso si associa l’espressione smart city - conseguenza della digital transformation e dell’utilizzo della tecnologia IoT nelle diverse sfere della Pubblica Amministrazione - alla sola dimensione tecnologica presente nelle città.
L’architetto e ingegnere Carlo Ratti, invece, direttore del MIT Senseable City Lab e tra i massimi pionieri mondiali nel campo dell’innovazione urbana, usa il termine sense-able per esprimere l’idea di sensibilità e di percezione e descrivere questo nuovo modello urbano di città: città sensibili e capaci di sentire. Città in cui infrastrutture complesse a larga scala - come consumo energetico, rifiuti, mobilità, assistenza sanitaria, istruzione - diventano fonti infinite di dati. Città che, grazie alla digitalizzazione dei processi di lavoro e all’organizzazione di questi dati condivisi, puntano a migliorare la qualità della vita di chi le vive.
A tal proposito, non possiamo non citare il progetto Roboat per i battelli a guida autonoma di Amsterdam o ricordare il progetto pioniere Trash Track promosso in passato dallo stesso Lab e ideato per mappare il sistema dei rifiuti negli Stati Uniti, attraverso la dotazione di etichette digitali per il tracciamento della posizione GPS.
“La cosa più sorprendente - aveva dichiarato Ratti - è stata che i risultati ottenuti, oltre a essere utili per una migliore gestione dei rifiuti, hanno promosso anche un cambiamento nel comportamento dei partecipanti".
Non a caso, come era già stato indicato nel suo precedente libro Smart City, Smart Citizen:
“una città intelligente non è fatta di persone che si limitano a rispondere a input, ma di cittadini che rivestono un ruolo fondamentale: quello di protagonisti del processo di raccolta e condivisione dei dati. Dopotutto, i cittadini connessi sono il motore del cambiamento urbano nelle città del futuro”.
Infatti, è proprio questa quantità infinita di dati che produciamo, partendo dalle operazioni più elementari che eseguiamo con il nostro smartphone fino a quelle rese possibili dall’intelligenza artificiale e dall’IoT, a garantire alle città del futuro quella capacità di sentire, e al tempo stesso, a consentire a chi le progetta e governa di pensare a nuovi paradigmi di sviluppo.
“Le città di oggi le hanno fatte uomini di ieri. Noi abbiamo il diritto di pensare a quelle di domani, senza complessi, a patto che l’obiettivo sia questo: il domani. Fare città oggi per l’oggi significa farle nascere vecchie. Le tecnologie dovranno pervadere tutto e poi scomparire ai nostri occhi.” - afferma Ratti.
Ma in che modo è possibile farlo? Come mettere in relazione oggetti, infrastrutture e cittadini? Come integrare tutti i dati condivisi e sfruttare le potenzialità delle nuove tecnologie e degli applicativi digitali che rendono le nostre città intelligenti e sensibili?
È quanto perseguito da Sensoworks con la sua piattaforma IoT come soluzione a supporto del paradigma smart city. L’obiettivo è quello di automatizzare la raccolta di questi dati critici per la gestione urbana ed elaborarli per permettere alla pubblica amministrazione di definire strategie e servizi atti a migliorare:
Per saperne di più sulla soluzione Smart City di Sensoworks e sui suoi vantaggi funzionali, fissa un incontro con la nostra responsabile vendite, Eleonora Stragliotto (prenota un incontro nel suo calendario).