Secondo una classificazione dell’Università di Vienna, ci sono 6 fattori che distinguono una cosiddetta smart city:
Ogni fattore contribuisce alla realizzazione di una smart city dove la distanza fra bisogni e soddisfazione viene colmata. La tecnologia che ci aiuta a creare una città intelligente è l’IoT (l’Internet of Things), dove qualunque cosa “prende vita” grazie a sensori appositamente installati e una connessione wireless stabile in ogni angolo della città. Tutti i dati generati dai sensori convergono verso un “cervello” centrale dove vengono elaborati più approfonditamente da sofisticati algoritmi di Intelligenza Artificiale così che le “cose intelligenti” possa agire in modo conforme alle preferenze e alle abitudini umane.
Le cose divenute intelligenti rompono la distanza spaziale e ci permettono di soddisfare tutti i nostri bisogni nel minor tempo possibile, senza dover persino uscire di casa.
Nonostante l’urbanizzazione non sia un fenomeno prettamente recente, questi ultimi decenni hanno visto una crescita esponenziale della popolazione urbana. Solo 15 anni fa la popolazione rurale era ancora la maggioranza delle persone sulla Terra. Solo nel 2007 la popolazione urbana ha superato quella delle aree rurale per la prima volta nella storia!
Ciò dovrebbe essere abbastanza per comprendere l’enorme cambiamento demografico e urbano. Ma soprattutto, dovrebbe essere abbastanza per realizzare l’immenso impatto che questo cambiamento delle nostre vite ha avuto sull’ambiente e sulla società di cui facciamo parte. Se a questo aggiungiamo anche il fatto che viaggiare e spostarsi in giro per le città, per turismo o per lavoro, sia sempre più semplice, così come l’acquisto di macchine e mezzi di trasporto, allora possiamo immaginare quanto complessa sia la società odierna.
Se inquinamento, sovrappopolazione, mobilità mediocre erano veri tre decenni fa, oggi troviamo questi problemi esponenzialmente amplificati da un maggior numero di persone che risiedono in aree urbane ed esacerbati da anni di politiche inefficienti e inattività. Tuttavia, è anche vero che oggi possiamo accedere più facilmente a tecnologie e soluzioni avanzate.
Le tecnologie di cui siamo a disposizione oggi ci aiutano a raccogliere e processare i dati di cui abbiamo bisogno per valutare situazioni critiche o per potenziare l’efficienza di processi di manutenzione e conservazione. L’IoT è una soluzione incredibile in questo senso: ci permette non solo di avere costantemente un occhio sui posti dove abbiamo installato dei sensori, ma anche di raccogliere tutti i dati necessari, di inviarli a un terminal e di tradurli in informazioni leggibili.
Tecnologie per la trasmissione di dati si sono evolute moltissime negli ultimi anni e permettono un livello di connettività altissimo in ogni angolo della città: pensiamo soltanto a come siamo passati dal 2G al 5G in poco meno di 30 anni - con le nuove tecnologie 6G attualmente sotto sviluppo. Questo sviluppo tecnologico ci permette di inviare e ricevere quantità di dati impensabili giusto qualche decennio fa. Non solo, ma siamo a disposizione anche di tecniche di registrazione e messa in sicurezza di dati, come la tecnologia blockchain, che cripta i dati in un registro non modificabile di dati per consulto e utilizzo futuro.
Tutto ciò ha portato a un coinvolgimento più ampio di tecnologie e aziende nella vita pubblica, portando il settore privato e i fornitori di nuove soluzioni più vicini alla pubblica amministrazione. Ad oggi, è molto più comune vedere contratti e partenariati tra il settore pubblico e privato per il monitoraggio e la fornitura di tecnologie per infrastrutture e cantieri, dando vita a un nuovo modo di concepire l’espansione e il controllo delle infrastrutture e delle utenze cittadine.
Città ovunque nel mondo già si stanno avvantaggiando con tutta una serie di nuove soluzioni, metodologie e dispositivi come sensori, controller, dispositivi di comunicazione, videocamere nel tentativo di diventare realmente delle smart city. Tuttavia, installare questi dispositivi è solo il primo passo nella trasformazione verso una città intelligente. Altrettanto importante è l’implementazione di un “cervello”, un terminal centrale che garantisca il dialogo fra dispositivi e persone.
Un esempio di soluzione attraverso il monitoraggio di dati è quello della mobilità e del traffico. Raccogliere e tradurre i dati necessari può aiutarci a monitorare il traffico e i parcheggi o a supportare alti numeri di veicoli in circolazione senza incorrere in costi di ampliamento stradale o costruzione nuove corsie e aree parcheggio.
Soluzioni che prevedono l’uso di sensori installati nel manto stradale per registrare se un veicolo è parcheggiato nello spazio sopra o piazzati all’entrata e uscita di parcheggi possono darci un’idea della disponibilità di spazi per parcheggiare il proprio veicolo. Mentre una combinazione di sensori come lettori per le targhe, sensori all’interno del veicolo, telecamere CCTV per controllare il traffico, sensori installati nel manto stradale per monitorare la circolazione e la sosta dei veicoli ci dà un’ottima valutazione della situazione del traffico corrente.
Nonostante queste soluzione possano risultare confinate a una sola area critica e specifica, piuttosto che agire su tutta la città, le nuove metodologie V2I (“vehicle to infrastructure”, opposte a V2V, “vehicle to vehicle”), invece, possono darci una visione più olistica del sistema stradale cittadino. Per esempio, corsie con sensori V2I possono notificarci di potenziale traffico più avanti o persino di condizioni metereologiche in arrivo, suggerendoci di rallentare o di seguire una strada alternativa per non rimanere bloccati nel traffico.
Tuttavia, nonostante le nuove tendenze sulla micromobilità e la larga adozioni di mezzi di trasporto alternativi, l’utilizzo inefficiente delle strade è ancora un problema rilevante per le grandi città del mondo. Gli ingorghi stradali hanno un forte impatto sull’ambiente, oltre a porre problemi di inquinamento acustico e a far perdere tempo ai molti pendolari bloccati nel traffico o aspettando il verde davanti a semafori obsoleti. Per quanto sembri strano; sì, è stato provato che i sistemi attualmente in uso per i semafori sono obsoleti.
Inoltre, parcheggiare e rimanere bloccati nel traffico non sono solo causa di ingorghi e frustrazione, ma hanno effetti indesiderati anche sulle fonti di guadagno delle municipalità. I parcheggi, ad esempio, sono solitamente la seconda o terza fonte di guadagno per le città. Un uso errato di parcheggi e infrastrutture - come la mancanza di parcheggi a più piani nei centri città - possono avere ripercussioni non solo sull’ambiente, ma anche sulle finanze cittadine.
Sistemi di Advanced Traffic Management Systems (ATMS) e Advanced Traveler Information Systems (ATIS), tuttavia, si basano principalmente su misure euleriane da posizione fissa e da rilevatori di loop e radar. Questi possono raccogliere dati riguardo al flusso, la velocità e la locazione di veicoli (come negli esempi che abbiamo visto prima), ma non possono darci informazioni riguardo la traiettoria di questi, come osservazioni dirette sulla direzione o il tempo di viaggio - cioè misure lagrangiane. Ciò vuol dire che stiamo perdendo l'opportunità di ottenere indizi importanti sul comportamento del traffico per capire come migliorare le nostre città al meglio.
Dati collezionati da diversi sistemi che impiegano misure lagrangiane, insieme a soluzioni e misure avanzate già esistenti, ci permetterebbero di avere una visione più olistica della vita cittadina e di istruire al meglio autisti e passanti riguardo la situazione attuale del traffico e dei parcheggi, non solo per determinate aree in un dato lasso di tempo, ma anche prevedendo la scorrevolezza del traffico, la durata del viaggio, il probabile tempo di partenza delle macchine parcheggiate e così via.
Nonostante città come Shanghai, Pittsburgh, Londra, New York, Milano, ecc., abbiano già implementato delle importanti innovazioni nel contesto urbano e si dirigano rapidamente verso un concetto di smart city, c’è ancora molto spazio per l’ulteriore progresso del benessere cittadino. Per questo, Sensoworks crede che non dovremmo mai fermare la ricerca per nuove soluzioni che possano semplificare e migliorare le nostre città e le nostre vite.
I contesti urbani sono diversi e differenti, ognuno con i propri bisogni e peculiarità. Per questo Sensoworks ha sviluppato una piattaforma altamente personalizzabile e impiegabile attraverso vari settori.
Tutti i nostri prodotti sono progettati da ingegneri specializzati per assicurare la massima efficienza riguardo a caratteristiche, architetture e UX, sia per privati che per la pubblica amministrazione. Inoltre, collaboriamo strettamente con i produttori e gli integratori di HW. L’ecosistema che abbiamo costruito - e che miglioriamo costantemente - ci permette di delineare la nostra piattaforma come una vera e propria soluzione end-to-end, dai sensori prodotti dai nostri partner all’integrazione dei nostri servizi nell’intera architettura del cliente.
Che la tua sia un’azienda privata o una pubblica istituzione, abbiamo sviluppato la nostra piattaforma per essere vicina alle tue reali necessità: flessibile, per permetterti di partire a costi bassi e crescere velocemente nel tempo; integrabile con nuovi strumenti nel futuro (e tagliare facilmente i software obsoleti).
La nostra attenzione è focalizzata fortemente sull’uso dei dati che devono essere disponibili velocemente e trasformati in informazioni nell’immediato. A permetterlo è la nostra componente Edge, che permette che i dati siano analizzati in real time direttamente dalle componenti periferiche. Le stesse decisioni vengono prese direttamente sul luogo dell’evento, garantendo tempi di risposta pressoché immediati e a bassa latenza.
Il componente di Edge computing, inoltre, consente di raccogliere dati da diverse tipologie di dispositivi, tutti connessi allo stesso Edge gateway che funge da hub per la connettività. In questo modo i dati vengono inviati alla piattaforma in Cloud da un unico gateway: questo consente inoltre l’unione di più dispositivi insieme, evita il ricorso a singole connessioni “one-to-one” (sensore/terminale), e abbatte il dispendio di energia, migliorando in definitiva l’efficienza generale della connettività nelle città intelligenti.
Parlando di smart city, non lavoriamo solo per gestire i problemi legati al parcheggio, ma con l’obiettivo più ampio e di lungo termine di creare un’unica infrastruttura che accolga i dati relativi a tutte le attività cittadine, eventualmente integrabili con software e applicazioni terze. E facilitare, così, le condizioni di vita per l’intera comunità.Se vuoi saperne di più sulle funzionalità della nostra piattaforma, e scoprire l’intera gamma di soluzioni di monitoraggio, scrivici. Commenta l’articolo o visitaci su sensoworks.com.